نبيل القيسي
24-04-2019, 04:43 AM
Nelle librerie arriva in ottobre la nuova traduzione del Corano curata da Ida Zilio-Grandi per la Mondadori. Pietro Citati, noto scrittore e critico letterario, approfitta della nuova pubblicazione per insistere sui caratteri affascinanti del Libro Sacro dell'Islam.
Gli italiani non leggono il Corano. Le traduzioni italiane sono poche e cattive: i commenti non sono migliori. La traduzione di Ida Zilio-Grandi, che esce in questi giorni, è bellissima (Il Corano,a cura di Alberto Ventura, Mondadori, collezione Islamica, pagg. LXXII-912, euro 20,00): dal principio alla fine mantiene il tono giusto, quella semplicità sublime, con cui Maometto ha evocato la voce di Dio. Tutto il libro è eccellente: l'introduzione di Alberto Ventura, di squisita intelligenza, e i commenti di Mohammad Ali Amir-Moezzi, Alberto Ventura, Mohyddin Yahia, Ida Zilio-Grandi sono ampli e scrupolosi. Tra i commentatori, due appartengono alla tradizione islamica, sebbene vivano ed insegnino a Parigi; e questo conferisce al loro testo una qualità di maggiore vicinanza al libro sacro, senza offendere mai il rispetto per la verità scientifica.
A partire da ora, dunque, gli italiani potranno leggere il Corano, abbandonandosi a quell'onda solenne e tumultuosa. Credo che le sorprese saranno moltissime. Il Corano è un singolarissimo libro sacro. Discorre di sé, si interpreta, si analizza, si descrive, dubita di sé, si esalta, con una eloquenza che non viene mai meno. Parla delle proprie origini. Il Corano non è soltanto il volume che oggi teniamo nelle mani, e nemmeno le fibre e le foglie d'albero sulle quali Maometto e i suoi amici incisero la rivelazione, ma è innanzitutto il proprio archetipo celeste. Prima che il tempo avesse inizio, Dio incise le proprie parole, in caratteri di luce, su una materia incorruttibile. Questa tavola è custodita: cioè sta al riparo di ogni minaccia di alterazione; non muterà ne si deformerà mai, immutabile come i veri libri.
رابط الموضوع: https://www.alukah.net/world_muslims/0/26824/#ixzz5m0ZrUPJk
Gli italiani non leggono il Corano. Le traduzioni italiane sono poche e cattive: i commenti non sono migliori. La traduzione di Ida Zilio-Grandi, che esce in questi giorni, è bellissima (Il Corano,a cura di Alberto Ventura, Mondadori, collezione Islamica, pagg. LXXII-912, euro 20,00): dal principio alla fine mantiene il tono giusto, quella semplicità sublime, con cui Maometto ha evocato la voce di Dio. Tutto il libro è eccellente: l'introduzione di Alberto Ventura, di squisita intelligenza, e i commenti di Mohammad Ali Amir-Moezzi, Alberto Ventura, Mohyddin Yahia, Ida Zilio-Grandi sono ampli e scrupolosi. Tra i commentatori, due appartengono alla tradizione islamica, sebbene vivano ed insegnino a Parigi; e questo conferisce al loro testo una qualità di maggiore vicinanza al libro sacro, senza offendere mai il rispetto per la verità scientifica.
A partire da ora, dunque, gli italiani potranno leggere il Corano, abbandonandosi a quell'onda solenne e tumultuosa. Credo che le sorprese saranno moltissime. Il Corano è un singolarissimo libro sacro. Discorre di sé, si interpreta, si analizza, si descrive, dubita di sé, si esalta, con una eloquenza che non viene mai meno. Parla delle proprie origini. Il Corano non è soltanto il volume che oggi teniamo nelle mani, e nemmeno le fibre e le foglie d'albero sulle quali Maometto e i suoi amici incisero la rivelazione, ma è innanzitutto il proprio archetipo celeste. Prima che il tempo avesse inizio, Dio incise le proprie parole, in caratteri di luce, su una materia incorruttibile. Questa tavola è custodita: cioè sta al riparo di ogni minaccia di alterazione; non muterà ne si deformerà mai, immutabile come i veri libri.
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